Artisti partecipanti:

Schede biografiche

 

Angela Belmondo (italia)

Bàliant Szombathy (ungheria)

Cristina Negro (italia)

Marie Bosque (francia)

Jòzsef R. Juhàsz (slovakia)

Marianela Leòn Ruiz (spagna)

Zuzana Zabkovà (Slovakia)

Monica Klingler (svizzera)

Tino Schepis (italia)

Adrian Shephard (inghilterra)

Ariella Vidach (italia)

Michael Northam (usa)

Roberto Rossini (italia)

 

 

locandina 2010 

In collaborazione con:

MOMENTUM PerformanceArt Festival

Bruxelles, Belgio

Magyar Muhely Foundation

Budapest, Ungheria

Kassak Centre Intermedial Creativity

NoveZamky, Slovakia

Festival Transart Communication

NoveZamky, Slovakia

Harta Design

Genova, Italia

Testcard

Berlino, Germania

Compagnie Baba de Plata

Bilbao, Spagna

Takla Improvising Group

Milano, Italia

La Cambre Art School

Bruxelles, Belgio

A.i.E.P. DiD Studio-Danza Interattiva Digitale

Milano, Italia

KORTHALS

Berlin, Germania

OLTRE L'OPERA PLURALE
   

Con la collaborazione di

 

Comune di Monza

Assessorato alla Cultura

 

con il patrocinio di

Provincia di Monza e Brianza

Settore Cultura

 

Regione Lombardia

Culture, Identità e Autonomie della Lombardia

 

Commissione Europea

Rappresentanza di Milano 

 

 

 




Artisti internazionali che si cimentano in multiformi

linguaggi espressivi, momenti di riflessione e confronto

delle nuove arti in corso: questi sono gli elementi

che fanno di Art Action uno dei più interessanti

eventi nel panorama della ricerca artistica

internazionale.

La città di Monza, nell’ospitare la manifestazione,

si propone quale centro propulsore di interscambi

culturali, qualificato scenario sul quale prendono

forma le suggestioni che nascono dalla confluenza

di generi artistici che superano differenze geografiche

e linguistiche.

 

Alfonso Di Lio

Assessore alla Cultura

Si ringrazia

 

l’Assessore alla Cultura del Comune di Monza

Alfonso Di Lio

 

Direzione Settore Cultura Comune di Monza

Sergio Conti

 

Ufficio Cultura del Comune di Monza

Elda Paleari

 

Beni culturali - Cultura - Formazione Professionale Provincia Monza Brianza

Enrico Elli 

Assessore per l’attuazione della Provincia di Monza e Brianza

Pietro Luigi Ponti

 

Responsabile attività culturali e turistiche per Monza e Brianza

Gianpiero Bocca

 


 

Web-site Andrea Cocco - Progetto grafico Paola Grassi/Harta Design

Project original drawing Nicola Frangione - Assistenza Tecnica Audio Luci Massimo Arrigoni

Riprese Video Maria Rosaria Marra - Riprese Fotografiche Michela Montrasio

Direzione artistica Nicola Frangione, Giovanni Fontana, Roberto Rossini

Segreteria Angela Solimena - Traduzioni Erika Mosca, Barbara Ceruti

Fotolito e Stampa Multigraphic srl Arcore

Comitato Esecutivo 

Associazione Culturale Harta Performing
Via Ortigara 17
20052 Monza Italy
fax 039-2000033

cell. 3407616823
e-mail: frangionenicola2@gmail.com
web-site: www.hartaperformingmonza.it

web-site: www.nicolafrangione.it




















 

 

Angela Belmondo (italia)

 

Angela Belmondo 

 

 

Angellore - Performer la cui ricerca attraversa teatro, danza, musica e fotografia.

Nel 2002 incontra le arti performative attraverso le discipline del terzo teatro e segue numerosi workshop con attori dell’Odin Teatret e del panorama del teatro di ricerca tra cui Roberta Carreri, Julia Varley, Danio Manfredini.

Nel 2007 affronta un lavoro intensivo con Ivan Tanteri (Teatro Potlach) e inizia un’esperienza di teatro in strada nel sud Italia, con l’incontro di realtà culturali differenti nelle quali il teatro diventa vero momento di conoscenza e scambio tra le persone.

Continua nel corso degli anni la sua sperimentazione del corpo e la ricerca di un linguaggio personale per esprimere la sua complessa interiorità.

Tra i suoi lavori: Beyond The Veil of Sleep, Border of Insanity, Dark Kabarett.

Nel 2009 ha partecipato a: Sogni A Spazi Aperti - festival internazionale di teatro di strada (Oristano).

Le Arti del Gesto - festival internazionale di Arti Performative (Crotone).

Sconfinando - VI Rassegna danza di confine - Sarzana Festival (Spezia).

 

Presenta:

Fa'tal - a requiem dance for the uneasy-unknow Time

La prima fase di questo lavoro nasce nell'estate del 2009 dopo l'incontro significativo con la danza Butoh ed il lavoro intensivo svolto con Atsushi Takenouchi.

Fa'tal è un viaggio dentro sè, in continuo divenire.

 

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Bàlint Szombathy
(ungheria)

 

 

Nato nel 1950 in ex-Yugoslavia.

Membro fondatore del Bosch+Bosch Art Gruppo (Subotica, 1969.1976).

Uno dei pionieri della pratica di arte nuova negli anni 60 e 70 in ex-Iugoslavia.

Artista multimediale, scrittore di arte e redattore.

Opera in varie attività e generi artistici: installazione, performance art, electrographics, Network, post-concettualismo, poesia visuale, critica d’arte.

Ha Vinto i seguenti riconoscimenti: Premio Ludwig Kassák, Parigi, Francia, 1989.

Premio Forum Art di Novi Sad, Iugoslavia, 1993.

Premio European Middle Post Card di Kaposvár, Ungheria, 1995.

Premio Sava Sumanovic, di Novi Sad, Serbia, 2007.

Premio Mihály Munkácsy, di Budapest, Ungheria 2008.

I suoi lavori visivi e performativi sono stati presentati in varie esposizioni e festival Internazionali di arte in Austria, Polonia, Germania, Spagna, Italia, Ungheria, Canada, Stati Uniti ecc.

Ha partecipato in centinaia di show collettivi e feste di arte tutti su Nord e Sud America, Europa, Asia ed Australia.

 

Presenta:

Rockin'demonia 2010

performance con la partecipazione del pubblico per: musica, improvvisazione e autoespressione dinamica. - il ballo come rituale tribale.

 

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(Milano, 1963) Danzatrice, coreografa, formatrice.

Laureata in lettere Moderne.

Studia a Parigi conseguendo il Diplome d’Etat per la Danza Contemporanea.

I suoi maestri sono Dominique e Françoise Dupuy, Carolyn Carlson, Masaki Iwana, Julyen Hamilton Teri Weikel.

Approfondisce la pratica dello yoga, del Feldenkrais, dell’uso della voce, del Butoh Giapponese, della Danza Sensibile integrandole alla sua ricerca artistica.

Realizza progetti cercando l’apporto di altri linguaggi artistici quali la musica, il teatro, la fotografia, architettura, la pittura e il video.

Negli ultimi dieci anni si dedica esclusivamente all’improvvisazione tra corpo e suono collaborando con numerosi musicisti tra i quali Barre Phillips, Peter Kowald, Filippo Monico, Giancarlo Locatelli, Alberto Braida, Wilbert de Joode.

Dal 1999 insegna alla Facoltà di Scienze della Formazione presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

E’ Vicepresidente dell’Associazione culturale Takla Improvising Group.

E’ Presidente del Coordinamento c-DAP Lombardia Danza e Arti Performative.

 

Presenta:

Eternity n°1

performance

 

Improvvisazione per corpo e suono. Uno studio sulla trasformazione.

Per esplorare l’ infinito.

 

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Nata a Parigi nel 1956, ballerina, coreografa, improvisatrice.

Dall'infanzia e fino all'adolescenza Marie segue i corsi di Danza Ritmica Irène Popard.

Al suo arrivo in Provence nel 1978, studia danza contemporanea ed improvvisazione con Josiane Rivoire, Claire Saoul e Geneviève Sorin, ad Arles e Marsiglia.

Completa la sua formazione partecipando a numerosi stage.

Inizia il lavoro di coreografa dove unisce l'intimo, il religioso ed il politico in solo e duo, ma anche in un altro registro, dalla sua posizione e postura di artista approda a una riflessione dolce amara sul quotidiano, la relazione con l'altro ed il rapporto con la creazione artistica.

Col gruppo d’improvvisazione di danzatori e musicisti danseurs/ses e improvisateurs " Les improbables jardiniers de vague".

Scrive la danza nel rischio dell'incontro dove non bisogna credere a tutto quello che non si vede.

 

Presenta:

L'elogio della lentezza

performance

 

Proposta di danza improvvisata sull'assurdo e confusa memoria ed attenzione di un cariatide, dove il tempo, come un lavoro sempre in azione, s’ accompagna sulla sua strada.

 

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Dall’Art Action alla Danza Butoh.

La sua attività è uno stile di vita, lavora per aiutare la percezione e far riapparire l'esperienza.

Alla fine degli anni 90', si inspirò all'arte di Joseph Beuys, Yves Klein, John Cage e Marina Abramovic e si definì come un artista di azione.

Nell'Art Action ha trovato un modo di agire nella vita, così che, bevendo il nettare del movimento Fluxus, concepì ogni momento come un'occasione per piantare un fiore di nonsense in mezzo al corso meccanico della vita quotidiana.

Nel 2000 la ballerina spagnola Sua Urana la introdusse alla danza Butoh. Dal 2003 lavora intensamente con alcuni ballerini di Butoh.

Ancora oggi Masaki Iwana rimane il suo principale referente.

Butoh come danza di affresco, una dissoluzione chimica del corpo, tempo e spazio.

Aprire un tempo dove qualche cosa può emergere, un campo per generare un fenomeno reale, qualche cosa di imprevedibile di fronte agli occhi del pubblico, proprio grazie allo sguardo degli spettatori: questo è quello che lei apprezza di più di una performance di danza: La verità dell'istante.

Nel 2007 crea la compagnia di danza Baba de Plata.

 

Presenta:

Aglio di agonizzante argento

 performance di Butoh

 

“E quando io guardai il cielo, tutte le stelle che si vedono e non si vedono caddero su di me e trafissero con pugnali di luce la carne e l'anima, e mi incendiarono di follia questo cuore che era di fuoco, lasciandomi la carne fredda e dura come la neve delle cime.” Lorca.

 

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Zuzana Zabkovà (
Slovakia)

 

Studia comunicazione in Metz 2003-2004.

Liceo bilingue Franco-Slovacco sezione scientifica a Kosice 2001-2006.

Accademia di Bratislava di belle arti e disegno, dipartimento intermedia e multimedia Atelierr In / Ilona Németh 2006-2009.

Ha seguito workshops organizzati da VSVU in Martin su performance, scenografia e video performance con Barbara Laurec, Sabrina Procop, Christina Della Giustina.

Da 2005 partecipa a esposizioni e performances: Madrid, Kosice, 2005.

Absolut elements Bratislava, 2007.

Multimedial Performance “Quelquechose est rouge” in cooperazione con La Hors di Lyone, 2008.

“Città per la pace” Gallery Hit, Bratislava.

Scenografia per spettacolo Good Woody Allen (Mala scéna Bratislava).

Performance “Wedding” in Stanica-Zilina, Bratislava.

 

Presenta:

Nine cup for Terpszikhoré

performance in collaborazione con József R. Juhász.

 

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È nata nel 1958 e vive a Bergen, Svizzera.

Si forma come ballerina al Centro Laban per Movimento e Danza.

Spettacoli e performance: Kunsthallen -Basel, Winterthur, Innsbruck, Münster, Musei di Zurigo, Aarau, Lucerna, Düsseldorf, Bonn, Londra, Städelschule - Francoforte, Galleria Nazionale e Accademia di Belle Arti - Praga, Accademia d’Arte Künstlerhaus Bethanien e Gianozzo - Berlino, Moltkereiwerkstatt - Köln, Santarcangelo dei Teatri, CRT Modena e Pontedera, Les Halles, L’L, Théâtre Océan Nord, Théâtre de la Vie e Botanique- Brussels, Cirque Divers - Liège, Vieille Charité - Marseille, Kunsthaus, Rote Fabrik, Theaterhaus Gessnerallee and Tanzhaus Wasserwerk - Zürigo, Schlachthaus - Berna, Haus der Künste - Willisau, La Mama and Tribeca - New York. Teatro Nazionale - Avana.

Nel 1987 rappresenta la Svizzera a Documenta di Kassel.

Nel 1990 residenza in Arte DAAD Berlino.

Nel 1998 Premio Arte Svizzera.

Nel 2006 Premio per performance Kunstkredit Basilea.

 

Presenta:

Action performance

 

L'avventura stupefacente di essere e dell'avere un corpo.

L’immagine del movimento e l’immagine come un’energia caricata, linguaggio immensamente espressivo che introduce strati di movimenti nell'associazione dei corpi, rivelando una linguaggio di grande profondità.

Non c'è nessun corpo che non contiene la mente e il mondo.

 

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Tino Schepis (italia)

 

 



Si forma allo Steps di New York con il maestro Daniel C. Tinazzi.

Continua con Roberto Zappalà, Virgilio Sieni, Ivan Wolfe Stephen Petronio e Maguy Marin.

Lavora nel 1998 con Ariella Vidach, Monica Farné ed Enzo Procopio.

Entra nella compagnia di Eugenio De Mello con cui lavora sia in Italia che all'estero.

Nel 2000, crea un assolo intitolato "Spettri".

Da questa produzione scaturisce MPR 2020.

Nel 2003 crea INTRO>SPECTIVE, in coproduzione con Mosaico Danza e nel 2005 realizza AQUARIUS che debutta al Teatro Fondamente Nuove di Venezia.

Nel 2007 produce e mette in scena ZERO, partecipa ai festival: Festa del Teatro (Milano 08), Giornata Internazionale della Danza (Mi 08), Solo in Azione (Milano 07), Apriti Scena (Crema 06), La Danza del III Millennio, Teatro Due (Parma 04), Festival Adda Danza (Milano 03-05), Contrappunti (Torino 02-03 ), Drodesera Festival Dro (Trento 03), Danza Estate (Bergamo 03), Danza Urbana (Bologna 01), Lavori in Pelle e Ammutinamenti (Ravenna 01-02), Greenwich+Docklands (Londra 02), AND Visioni di Danza (Ferrara 02).

 

Presenta:

UNO

Coreografo e interprete: Tino Schepis, suono dal vivo: Attila Faravelli.

Il corpo è anche il contenitore che gli impedisce di trovare nel movimento naturale la propria purezza.

Ridisegnando gli spazi interni e i luoghi dello spazio, crea immagini che alterna ad una danza liquida e sospesa nel vuoto, ricercando nel punto di rottura l’apertura.

 

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Adrian Shephard (inghilterra)

 

 

Nato nella Sheffield industriale, in England, da parenti Maltesi.

Vive e opera a Berlino, il suo interesse principale è l’esplorazione del fenomeno del corpo e della mente con la danza Butoh, sviluppata attraverso il lavoro con Masaki Iwana, un ex studente del fondatore Tatsumi Hijikata.

Per lui noi siamo sempre un alito, un battito cardiaco via dal mistero dell’assoluto ignoto, è questa la realizzazione che alimenta la sua ricerca.

Un artista miscostruzionista che usa il corpo, arte digitale, film, suono, disegno, poesia, fotografia e tarocchi.

Nel 1993 ha formato Testcard, un gruppo per confronti progetti e prestazioni performative.

Queste variano da trasmissioni del Ouija agli esperimenti di frequenza del cervello che cercano le verità nascoste, di risposte con metodi intuitivi presentati e effettuati in Russia, Berlino, Parigi, Kiev, Londra e Brighton.

Testcard trasmette regolarmente sulla radio di “Staalplaat” attualmente con base a Berlino.

Per contatti: www.adrianshephard.com - www.testcard.org

mail: testcard@rocketmail.com

 

Presenta:

Life of the fly

Danza Butoh senza accompagnamento per mettere in mostra lo stato naturale della vita e la bellezza nell’ombra del mondo.


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Ariella Vidach (italia)

 


Vissuta per anni negli Stati Uniti, Ariella Vidach si forma artisticamente con Trisha Brown, Twyla Tharp, Dana Reitz, Steven Petronio, Steve Paxton, Bill T. Jones.

Negli anni Ottanta inizia l’attività coreografica con la realizzazione di spettacoli che vengono presentati in tutto il mondo, sino alla creazione nel 1996 dell’Associazione e compagnia di danza Ariella Vidach - A.i.E.P., con la quale produce performance multimediali che affiancano alla ricerca coreografica l’interesse per il rapporto tra corpo e tecnologia.

Tra le sue produzioni vanta diverse collaborazioni con importanti artisti, come Emil Hrvatin per la coreografia dello spettacolo Camillo Memo 1.0: costruzione del teatro per il Festival Teatri d’Europa del 1998 del Piccolo Teatro di Milano e per la versione drive-in dello stesso spettacolo presentata nel 2000 a Ljubljana nell’ambito del Festival Manifesta 3.

Nel 2002 viene invitata in residenza al Theater am Gleis di Winterthur per la creazione di JOLLY, coreografia commissionata dall’associazione Tanz in Winterthur e nello stesso anno BUFFERS, progetto di ricerca sulla figura del clown e del saltimbanco, è selezionato per partecipare alla prestigiosa vetrina internazionale “Monaco Dance Forum”.

Momento fondamentale nell’attività della coreografa è il 2005, quando la compagnia inaugura la propria dimora stabile all’interno della Fabbrica del Vapore di Milano: nasce il DiDstudio (Danza Interattiva Digitale), centro di formazione, promozione e ricerca sulla danza contemporanea e atelier di sperimentazione e produzione artistica della compagnia.

 

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Michael Northam (usa)

 

 

Nato nel 1970, tra i suoi primi ricordi i viaggi di famiglia attraverso il deserto dello stato di Utah.

Fin dalla sue prime esperienze è stato ispirato intimamente, direttamente e artisticamente da differenti e grandi geografie sonore.

Il suo lavoro è la continuazione di più di 15 anni di attività arte-vita-viaggi che l'hanno portato a visitare, attraverso lavori con più di 90 artisti e più di 50 ubicazioni, 25 paesi.

Attraverso queste varie esperienze ha tessuto una tappezzeria complessa delle influenze, in un processo creativo intuitivo e molto personale.

Continua a riscoprire relazioni tra strutture visuali/fisiche e sonore.

Le sue costruzioni musicali sono il tempo e l’ambiente come luogo di impressionistici eventi naturali.

Questa ricerca di ambientsound ha il suo fascino, dove i fenomeni di percezione sono affrontati anche con scale d’intimidazioni grandi o piccole.

Su queste basi il suo lavoro esplora la terra tra improvvisazione e composizione, un flusso morfologico mai evasivo dove il suono e l’azione si fondono insieme, dove il suono, come materiale puro, oltrepassa 'giocando' nel territorio un 'composto sonico' per innescare visioni interiori e alimentare la nostra necessità di ascoltare il più profondo.

Svolge questa attività di ricerca da più di quindici anni, dando luogo a molti spettacoli e pubblicazioni in molti paesi in tutto il mondo.

Info: http://oro.preg.org/

 

Presenta:

Il suo lavoro in sinergia con la performance di Adrian Shephard.


 

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Roberto Rossini
(italia
)


 

È nato a Genova nel 1950.

Si è laureato in Storia dell'Arte con una tesi sulla performance art.

Lavora principalmente attraverso interventi di performance, installazioni e videoarte, orientati a una ricerca psico-corporea e transmediale, che trattano della separazione tra i sensi e gli strumenti della conoscenza, come 'percezione-ricettivitàpresenza'.

Suoi lavori sono stati presentati in rassegne di performance e di arti visive, anche internazionali, e sono spesso realizzati in spazi atipici come edifici industriali e storici, luoghi di culto e di cura, ambienti naturali.

Nel corso della sua attività ha approfondito le radici antropologiche della performance attraverso numerosi viaggi e partecipando a seminari sulle tecniche del corpo.

Ha tenuto workshop e conferenze sulla performance e sulla comunicazione multimediale, collabora con riviste d’arte.

È docente all’Istituto per le Arti Tradizionali al Museo delle Culture del Mondo di Genova ed è tra i promotori di Albedo, associazione culturale per l’immaginazione attiva.

 

Presenta:

La danza dell’anatomia

 

Intervento teorico sul corpo simbolico e il tramonto dei corpi attuali nell'arte d'azione.

 

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Jòzsef R. Juhàsz (slovakia)


 

Nato nel 1963 a Kamenin, SK. Artista e poeta.

Nel 1987 membro fondatore di Erté Studio (www.studio-erte.com)

Dal 1988 organizzatore di molte manifestazioni internazionali.

1989 Redattore di Muhely Magiaro, Parigi.

1990 cofondatore della Casa editrice di Kalligram, Bratislava.

1998-2000 insieme con Jozef Cseres, le attività di K-49 Galleria in Nové Zámky.

Nel 2000 insieme con Jozef Cseres, fonda il Kassák's Centre of Intermedial Creativity.

Le sue pubblicazioni: Korszeru Madách, Bratislava 1989 (Gastronomia multimediale) / Magiaro, Kalligram, Parigi-Bratislava, 1992 / Vizuális költemények 1986-2006 (Poemi visuali 1986-2006) / Nap editrice House, Dunajská Streda 2008.

Tra le sue varie mostre e performances in tutto il mondo: 1991 Art di Azione - Mánes, Praga. Povaská Gallery of Art, Zilina. 2000 20th Century SNG, Bratislava. 2001 Art of Action 1965-1989- SNG, Bratislava, Art of Action 1989-2000 Electric Power Plant, Tatranská Gallery, Poprad, Art of Action 1989-2000 Nitrianska State Gallery, Nitra.

Ha ricevuto Premi: nel 1992 Award dell'Associazione di Scrittori Slovacchi.

1993 Kassák Premio dell'Ufficio Editoriale del Muhely’s Magiaro.

2007 Ricompensa dell'Associazione Scrittori Slovacchi.

2007 Posonium. 2007 pro Urbe Nové Zámky.

2009 Forbáth premio per /Szedd szét/ libro di poemi.

 

Presenta:

Nine cup for Terpszikhoré

performance in collaborazione con Zuzana Zabková.

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OLTRE L'OPERA PLURALE

 

La Performance Art e l’Action Poetry si inseriscono a pieno titolo tra gli eventi più significativi nel panorama della ricerca artistica internazionale, favorendo l’interscambio culturale e ponendo l’attenzione sul concetto di nomadismo come elemento fondamentale nel lavoro dell’artista, che si sposta da un territorio linguistico ad un altro e offre occasioni di riflessione sul significato e sulle tecniche di progettazione dell’opera plurale.

“Se nel tempo non fossimo del tutto altro potremmo di nuovo ma nel tempo non essendo nuovi potremmo essere del tutto altro”

La nuova Azione Poetica deve attraversare figure di valenza interdisciplinare e sconfinare nella tensione del tempo totale.

Il performer-poeta sprigiona un’immensa energia, è magma che travolge, è fiume che scorre.

È interlocutore inarrestabile che riesce ad aprire con entusiasmo finestre su nuovi e antichi mondi.

La performatività poetica accoglie sinergie diversificate.

Il corpo diventa materia espressiva.

Nella performance art il corpo-unico non teatrale esplode in una nuova drammaturgia, dove il baricentro dello spazio-tempo lo riconduce di volta in volta in ambiti differenziati: arte visiva in movimento, installazione ambientale, poesia del corpo-vivente.

La Performance Art oggi, così come l’Action Poetry, non si può definire con un unico frangente di analisi, perché il giudizio estetico coinvolge numerosi settori disciplinari; ma uno degli elementi di primo piano è sempre dato dall’espressività del corpo, dalla sua gestualità e da tutto il complesso delle sue manifestazioni.

A volte la centralità è vicina alla danza o alla ritualità, anche in chiave provocatoria, altre volte coinvolge la sonorità, che spesso non esclude il testo.

In ogni modo, il corpo espressivo si orienta verso due costanti indirizzi: uno freddo, in senso concettuale, l’altro estremamente caldo, in un’ottica che vuole valutare il messaggio della performance non solo esteticamente, ma cercando di misurare la sua energia poetica anche in senso esistenziale.

Compito del performer è, infatti, quello di convogliare l’energia che giunge dall’esterno all’interno della performance stessa.

In un certo senso, la performance art rappresenta il desiderio di far rivivere nell’azione un qualcosa che esiste già all’esterno dello spazio-tempo deputato; si tratta di fondere energie interne ed esterne, creando una ricucitura tra gli elementi.

Nicola Frangione

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